Con l'inizio degli anni '70 il prof. Marino Ortolani lascia il suo posto di primario per pensionamento, e gli subentra il prof. Calogero Vullo, un crotonese di origini isolane (Sardegna e Sicilia, con una lunga esperienza pediatrica intensa e variegata, a Firenze, col professor Cocchi, a Novara nell'Ospedale del dottor Fornara, poi a Sassari, prima col professor Schwarz-Thiene, poi col professor Sartori, poi a Washington, col professor Crosby, poi a Ferrara in Clinica Pediatrica, di nuovo col Professor Schwarz-Thiene. L'ultima lunga tappa, prima di subentrare al professor Ortolani, l'aveva fatta a Cesena, dove era stato primario per 10 anni, mettendo le radici di una sua scuola, che ha avuto un ruolo non marginale nella storia della pediatria Italiana dell'ultimo quarto del secolo scorso.

Ecco il suo curriculum

Il Prof. Calogero Vullo è nato a Crotone il 24 Marzo 1927.
Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Sassari, nel 1949.
Nel 1951 si è specializzato in Pediatria, presso l'Università degli Studi di Pisa.
Dal 1951 al 1955 è stato Assistente in Clinica Pediatrica presso l'Università di Sassari e dal 1955 al 1962 a Ferrara. Nel 1958 ha conseguito la Libera Docenza in Clinica Pediatrica.
Primario Ospedaliero a Cesena dal 1962 al 1972 e a Ferrara dal 1972 al 1997.
Ha diretto per molti anni il Centro della Talassemia di Ferrara. Ricercatore, dal 1958 al 1959, al Walter Reed Army Institute of Research di Washington. È stato per molti anni Professore a contratto di Bioetica all'Istituto di Filosofia della Università di Ferrara. Fondatore e primo Presidente della Società Italiana di Medicina della Adolescenza. Condirettore di Prospettive in Pediatria dalla fondazione al 1996.
Vincitore dei premi: "George P Englezos Award", della Thalassaemia International Federation e "Il Medico d'Italia Carlo Urbani 2009" dell'Ordine dei Medici ed Odontoiatri della Provincia di Ferrara, per i successi ottenuti nella cura e prevenzione della talassemia.

L'arrivo del professor Vullo ha coinciso anche con una svolta scientifica molto significativa iniziata già a partire dagli anni '60, delle conoscenze bio-molecolari, e anche con la profonda "rivoluzione assistenziale" introdotta dalla istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. Era d'altronde un periodo fiorente dell'Italia di allora, che volava sulle ali del "miracolo economico". A tutto questo Vullo ha aggiunto la spinta della sua tenace e vivace personalità e della sua relativa giovinezza (quando è arrivato a Ferrara aveva 45 anni).